La chiesa principale è quella dedicata ai Santi Nazario e Celso, datata alla metà del XV secolo ma completamente riedificata a partire dal 1760. Conserva ancora un bel campanile romanico sul quale si aprono, o si indovinano, antiche bifore. Del progetto venne incaricato l'architetto Domenico Belmonte (1725-1795) che si impegnò a portare a termine il cantiere in quattro anni. Nella parrocchiale si conserva una bella Madonna che la tradizione popolare vuole del Maragliano e una tela settecentesca, la Madonna del Romirio, di ignoto. Non lontana dal centro del paese, su un poggio detto "delle Furche'', sorge un'altra fondazione, quella di Santa Margherita: la chiesetta è a unica navata, con un bel portale datato 1512, decorato con un cristogramma e i busti dei committenti. Probabilmente fu eseguito dai lapicidi di Cènova, famosi in tutta la vallata. All'interno si può ammirare un ciclo di affreschi databili ai primi decenni del Cinquecento, diviso in più riquadri sovrapposti, raffiguranti La Vita e la Passione di Cristo. L'opera si colloca nell'ambito di Pietro Guido da Ranzo. Recentemente l'episodio dell'Ultima Cena è stato studiato da Paolo Ramagli e Donatella Ventura in un saggio sulla presenza di oggetti ceramici negli affreschi della Liguria di Ponente tra XIV e XVI secolo. Sul tavolo si possono vedere infatti bicchieri, bottiglie, un tagliere forse in legno, vaschette e un recipiente affine a salsiere spagnole del XV secolo, presenti anche in altri affreschi.
Santa Margherita |
Uno scorcio dei carruggi |
Il ponte in località "Raigà" |
Il santuario della "Madonna dei colombi" |
Una delle numerose fontane del paese |
I torchi |